Nel giorno in cui si ricorda il 56° anniversario della morte di Alcide De Gasperi, fondatore della DC, in spiaggia ad Otranto intorno alle ore 11:00 il presidente UDC Rocco Buttiglione ha consegnato a Pier Ferdinando Casini la prima tessera del Partito della Nazione.

Il processo di evoluzione che ha portato alla nascita del nuovo partito ha inizio nel lontano 1942, quando Alcide De Gasperi fondò un partito, la DC, che si rivelò il partito più forte della storia della nostra nazione. Esponenti democristiani hanno fatto parte di tutti i governi italiani dal 1944 al 1994, esprimendo quasi sempre il presidente del consiglio dei ministri. La DC è stata sempre il primo partito alle consultazioni politiche nazionali cui ha partecipato, con una sola eccezione, nel 1984. La DC rimase attiva fino al 1994, quando, dopo una crisi, vi fu una scissione in altri tre partiti: il PPI, il CCD e il CS. In seguito Rocco Buttiglione, allora presidente del PPI, si collocò a centrodestra, portando con sè esponenti di altri partiti. Fondò così un nuovo partito, il CDU. In seguito nacquero altri partiti, sempre di ispirazione moderata e democristiana, quali La Magherita e i Cristiano Sociali. Oggi i più importanti partiti che condividono le ideologie della vecchia DC sono: l’UDC, i giovani UDEUR, la Democrazia Cristiana per le autonomie. giudata da Giovanni Rotondi. Di questi solo l’UDC mantiene come simbolo lo scudocrociato della DC. L’UDC rimase fino al 2008 un partito di centrodestra, appoggiando il governo Berlusconi, ma il leader Casini decise di abbandonarlo per continuare la nostra strada da soli, cercando di creare un nuovo grande centro.

Da questa idea nasce il Partito della Nazione, in cui confluiranno tra non molto altri partiti minori, il più importante dei quali è l’API (Alleanza per l’Italia). Con la consegna della prima tessera a Pier Ferdinando Casini comincia una nuova era. Una grossa area di centro, moderata, si sta per ritagliare uno spazio ancora più ampio nelle istituzioni italiane, come il Parlamento e il Senato della Repubblica. Il Partito della Nazione può essere un’alternativa più che valida al bipolarismo, che nell’ultimo decennio si è esteso nella politica italiana. L’UDC seppellisce il bipolarismo, un fallimento, prova ne è la crisi dei due grandi contenitori, PDL e PD, che sono riusciti solamente a consegnare la golden share a Bossi e Di Pietro.

Il Partito della Nazione nasce per riconciliare l’Italia, perchè questo è un paese che si sta democraticamente rompendo. Il Nord contro il Sud, la politica contro la società civile, i magistrati contro la politica, la destra contro la sinistra. Così non si può andare avanti. Il nostro desiderio è quello di ricostruire un tessuto di unità nazionale. Non ci interessa l’adunata di generali senza esercito o il gossip sui nomi illustri. Servono tanti nomi ignoti; la somma di tanti nomi ignoti che possa determinare un vero fiume di cambiamento del nostro Paese.

Dove si concentrerà la maggiore attenzione del PDN? Naturalmente al Sud. Perchè dopo la spaccatura del PDL, la Lega di Umberto Bossi ha annunciato di voler creare liste in tutta Italia. Per fermarne l’avanzata, sia Fini che Casini cercheranno voti facili al Mezzogiorno. Magari lo faranno insieme nel nuovo soggetto politico del Partito della Nazione.

Già si muovono i critici:

  • Massimo Cocciari, sul sito del quotidiano L’Espresso, scrive un articolo di ben due pagine, dal titolo “Illusione grande centro”. Nell’articolo Cacciari analizza gli aspetti positivi (neanche uno) e negativi della possibile alleanza tra Fini, Casini e Rutelli, per formare un nuovo grande centro. Il problema sarebbe di leadership. Ma questo non è un problema, perchè la leadership, se il progetto andrà in porto, andrà a Pier Ferdinando Casini. Perchè? Come già detto, l’obiettivo del Partito della Nazione è quello di ricucire l’Italia. E il leader UDC è stato il solo negli ultimi anni ad aver rappresentato meglio di chiunque altro (forse solo Bossi ha fatto di più) l’unità e la necessità di un governo di responsabilità nazionale; mentre di Fini si può dire l’esatto contrario, perchè l’unica cosa che ha rappresentato è stata la divisione. Fini potrebbe dunque diventare presidente del partito, Rutelli il segretario e la leadership andrebbe a Casini.
  • La seconda polemica riguarda il logo del futuro partito. Sul web è patito da diversi mesi un concorso per il nome ed il simbolo del nuovo partito politico. E nello scegliere il futuro simbolo, vi è il rischio che si possa eliminare lo scudo crociato, da sempre simbolo dei partiti di ispirazione democristiana. Lo scudo crociato da solo vale più dell’1% dei voti.- Non è quindi solo una questione di sentimenti(Rocco Buttiglione ha detto: “Non ci dobbiamo vergognare del nostro passato”, mentre Lorenzo Cesa ha aggiunto: “Se dipendesse da me, vorrei che restasse”), ma anche di voti. Per evitare che in caso di rinuncia venga dottato da altri, è stato comunque deciso di trasferirlo ad una fondazione. Il Partito della Nazione ha bisogno di gambe e di cuore per far conoscere agli italiani il nuovo progetto politico. Venite a darci una mano perchè la politica va restituita ai cittadini.